Il Sake viene ottenuto dalla fermentazione alcolica del mosto di riso, in cui si introduce il fungo Koji che trasforma gli amidi del riso in alcol. Il processo di fermentazione si differenzia da quello del vino di riso perché si utilizzano lieviti e cotte simili a quelle della birra. Esistono tanti diversi tipi di Sake, alcuni più chiari e leggeri, altri più liquorosi e con una gradazione alcolica più elevata.
Il Sake giapponese Gekkeikan ha una tradizione familiare da più di 360 anni, con una grande attenzione per la selezione degli ingredienti e per i controlli della qualità. Non vengono aggiunti solfiti e il suo tenore alcolico contenuto (14.5% vol.) fa sì che possa accompagnare bene tutti i piatti orientali a base di pollo, pesce, verdure.
La tipologia "Namazake" - da "nama", cioè "naturale" in lingua giapponese - identifica il sake che non viene pastorizzato, infatti questo sake viene subito microfiltrato dopo la fermentazione e poi imbottigliato.
Ha un aspetto limpido, al naso è leggermente fruttato e in bocca è fresco, con un sapore asciutto ed equilibrato.
Si gusta al meglio da freddo: è delizioso "on the rocks", con ghiaccio e lime, e in cocktail, per esempio con succo e fette di arancio fresco. Accompagna molto bene piatti di pesce, crostacei e molluschi, insalate esotiche e con alghe.
Prodotto in Giappone.
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